VERSO PUNTA ALEN…SI PARTE

SIAN KA’AN:

Il viaggio inizia da tulum, in bici verso la riserva di Sian K’ahn. Una riserva naturale detta anche riserva della biosfera. Questo posto risulta avere una reale importanza biologica, sopratutto perche sembra che abbia l’aria piu’ pulita del mondo. Si tratta di un viaggio di circa 60 km. Da Tulum il percorso e’ ottimo: una pista ciclabile che affianca la strada, zig zagante come piace qui, costeggia la nascente zona residenziale chiamata “Aldea Zama”. Un quartiere privato che comprende gran parte della costa. Chiaramente il tutto in grande ecologia, addirittura all’interno c’e’ la piramide dei pensieri positivi, composta da bottigliette pet con dei bigliettini dentro.

Arrivo alla sbarra, l’ ingresso alla riserva comporta un costo realmente basso, 27 pesos messicani, 2 $. Dalla sbarra la strada inizia a dimostrarsi ostile, ma ne vale veramente la pena. Sto pedalando su una striscia di terra lunga 50 km e a volte stretta dieci metri. Qui il sole sorge dal mare e poi, la sera, torna a tuffarcisi.

 

 

Rifornimento d’acqua con la “bendicion de Dios”.

 

Ombra?

 

Visto che la strada e’ messa bene, mettiamoci pure un paio di dossi.

Un coccodrillo…

…il suo pranzo:

un pescatore

 

La strada è piena di buche e pozzanghere abbastanza profonde. Essendo patrimonio dell’unesco non si può asfaltare. Resta comunque una grande attrattiva perche’ i turisti amano passare di qui con le jeep e creare buche sempre più profonde. In tutto cio’ il paese resta isolato e potrà vivere solo di turismo. Io e la bici siamo caduti dentro una pozzanghera.

Tre foto da uno stesso punto di vista, il punto piu’ stretto del percorso:

Si fa notte. Fortunatamente la luna mi ha aiutato, sicuramente piu’ della mia torcia cinese. La strada mi e’ stata anche indicata da una marea di lucciole, sembravano segnali luminosi ad indicare le curve. E pedalando, me la cantavo, anche un po’ per scacciare la paura.

Arrivo alle 21:05, dopo una giornata pedalando, merito una birra, pero e’ domenica e dopo le 21 non si da da bere!!!Maledetti!!! Mangero’ il mio panino col tonno a lume di candela.

Trovo comunque un’alloggio stupendo, una piccola casetta edificata sullo scheletro di una barca, sembra accogliente. Non mi era stato detto, pero’, che in caso di pioggia entra acqua da diversi punti del tetto, a notte fonda scopriro’ che uno di questi coincide con il comodino dove ho messo il computer. Prima situazione rischio acqua della mia attrezzatura, fortunatamente e’ imbustata, mi sveglio in tempo e metto tutto in salvo.                                                                                                                                                                   Fango!

Dopo il disagio, già che sono sveglio, approfitto per scattare una notturna.

Prima di ripartire faccio un giro, il vecchio faro abbandonato sembra essere aperto. Salgo.

Sto qui una giornata, mi dicono che oltre alla strada che ho fatto all’andata ce n’e’ un’altra, migliore, che va a Puerto Carrillo, verso sud. Perfetto!!!Vado in quella direzione. Per arrivarci dovro’ essere traghettato, il capitano dice che sono 15 minuti e costa 100 pesos, menzogna, so che dura 5 minuti, quindi con 70 pesos mi porta.

 Da qui la strada e’ effettivamente meglio, pero’ non c’e’ assolutamente niente, non c’e’ modo di comprare acqua. Fortunatamente ho incrociato dei campeggiatori che me ne hanno offerta una bottiglia.

Ombra???

Questa quasi la faccio secca!!!

Ombra!!!

Il ritorno all’asfalto. Nei pressi di Carrillo Puerto. La parte peggiore, asfalto, camion e sole.

 

aaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!

Ed ora si continua, verso Bacalar.