INTERVISTE 2 (sciamani)

ISAIAS, SAN MARCOS LAGUNA, ATITLAN, GUATEMALA

Scappato di casa da giovane Isaias e’ tornato per seguire la sua vocazione, diventare uno sciamano, e quindi stare in pace con se stesso e con la propria famiglia. Isaias, nel caso del 13 baktun mi ha parlato di prostituzione della cultura maya.

In teoria un sacerdote maya ha il dovere di condividere le proprie conoscenze, per questo intraprende il cammino di guida spirituale. Nel caso del 13 baktun molta gente sta vendendo fumo, il governo in primo luogo. Il problema e’ che chi si sta vendendo non sta vivendo a pieno l’evento, e quindi fa si che anche chi lo segue non potrà sentire cio’ che il 13 baktun ci comunica. Anche se normalmente si accettano donazioni libere, non cerchiamo di arricchirci economicamente, altrimenti non potremmo arricchirci spiritualmente. Isaias sostiene che gli europei che vengono a visitare le terre maya abbiano un grande rispetto per questa terra e questa cultura, al contrario di molti locali che invece lucrano su di essa. Gli stranieri effettivamente hanno  piu’ informazioni sul 13 baktun di un maya qualunque. La cultura maya qui è vivissima, nelle 23 lingue del Guatemala, nelle tradizioni culinarie, nel folklore e negli abiti. Ma la bibbia è stata tradotta in tutte le 23 lingue indigene. Secondo Isaias, sfortunatamente, le religioni europee che hanno colonizzato (e che colonizzano tutt’ora) il Guatemala, hanno fatto si che si sia persa questa comunicazione con la “madre terra”. Mentre gli antenati vedevano dio nella terra, nelle piante e negli animali, gli europei spiegavano che dio invece è nei cieli.

Ora ci troviamo già nel 13 baktun, c’è gia un cambio in corso e dovremmo approfittare per sentirlo dentro di noi, rinnovarci. Isaias prende parte al gruppo di sciamani del lago Atitlan. Dal 9 dicembre saranno in ritiro spirituale, il 21 notte saranno sul vulcano Atitlan per veder nascere il nuovo sole, un sole di speranza e novità. Pur essendo in gruppo, ognuno vivrà questa esperienza in modo personale.

 

MATEO ISMALEK, RABINAL, ALTA VERAPAZ, GUATEMALA

Mateo e’ un sacerdote maya nella città di Rabinal, unica città del Guatemala in cui la popolazione segue la religione maya e quella cattolica contemporaneamente. Mateo mi ha istruito sull’origine dei calendari. I maya utilizzavano tre calendari: uno di 28 giorni per mese, il periodo mestruale della donna, nonchè il tempo di un ciclo lunare. 13 mesi, il numero delle giunture del corpo umano. Il tutto forma un periodo di 360 giorni, si aggiungono 5 giorni per rendere omaggio alla madre terra, le festività. Ogni 52 anni, periodo in cui un uomo raggiunge la maturità, viene un anno bisestile. C’e’ poi il calendario detto a lungo termine (cuenta larga) che inizia nel 3114 a.C. del calendario gregoriano e finisce nel 2012. Questo calendario e’ relazionato con lo studio del cosmo e si ripete ogni 5200 anni. Ecco qui il 13 Baktun su cui tutti stanno speculando. Per pensare al denaro ci stiamo distraendo, per l’ennesima volta,  dal pensare a cosa stiamo facendo alla natura, la quale, attraverso segnali quali l’ultimo terremoto in Guatemala, ci sta comunicando qualcosa di molto importante. Mateo è sicuro che dopo il 21 dicembre si andrà verso tempi migliori.

Per l’evento in questione, Mateo, con alcune guide del luogo, sta organizzando una cerimonia nelle rovine di Kaj Juyub. E’ gratuita e aperta a tutti, bisogna portare da mangiare e da bere, si accamperà nel sito archeologico per tre giorni.

 

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