KATUN 13 AJAU PROFECIAS MAYAS AL 2012 (intervista a Francisco Alvarez)

La compagnia lo’il maxil broma de los monos de sna jtz’ibajom. A sinistra Francisco Alvarez Quiñones.

Le scimmie sono state espulse dal Giappone anni fa’, quando si sono accorti che non c’era spazio per loro in una società industrializzata alla maniera nordamericana. Sono state divise in eque percentuali di esemplari maschi e femmine, e deportate in vari gruppi su diverse isole. Su queste il nutrimento non era abbastanza e quindi venivano date alle scimmie delle patate con degli agenti nutritivi. Queste venivano lanciate da un elicottero sulle spiaggie delle varie isole e quando le scimmie le raccoglievano, le patate erano piene di sabbia, facevano schifo e poi, defecare, era una tortura. Pertanto, queste scimmie erano costantemente di malumore.

Un giorno, una scimmietta, dopo aver osservato a lungo il mare, vi immerge la propria patata e ne stacca un morso, era buonissima, pulita, e ben salata. Finalmente, un sorriso compare nel mezzo di tutto quel malcontento, la madre inizialmente non capisce, ma poi la imita, ed anche lei riesce a sorridere. Così faranno le altre scimmiette, poi quelle più grandi e poi gli adulti. E così una sola delle tante isole sembrava essere popolata da scimmie felici. In quella spiaggia restava solamente il maschio alfa a non aver ancora lavato la propria patata, e quando lo fece un’immenso sorriso si spalanco’ sul suo volto, ed ecco che improvvisamente tutte le scimmie delle altre isole, sinergicamente, imparano a lavare le proprie patate.

Con questa storia Francisco Álvarez Quiñones mi parla della sua speranza di ottenere un mondo migliore grazie ai semi piantati in varie parti della terra da persone coscienti.  Francisco e’ scrittore ed attore. Mi concede un’intervista subito dopo il suo spettacolo sul 13 Baktun: “Katun 13 Ajau profecias mayas para el 2012” Portano in giro il loro spettacolo da circa un’anno, uno spettacolo che condanna chi ha il denaro come unico amore. Coloro che si nascondono dietro la violenza, il potere, la ricchezza economica, sono rappresentati sulla scena come persone piene di paure. Persone che ostentano per nascondere la loro povertà spirituale  e intellettuale. Questi, nel momento in cui provano a corromperle, vengono scacciati dalle donne. Le contadine che si dicono guerriere dell’amore, immortali come il mais, e che nello spettacolo condannano le sette “vergogne”, associabili ai peccati capitali, la peggiore di queste viene considerata l’ignoranza volontaria.

La rappresentazione si conclude con un’auspicio positivo per il futuro, per il nuovo secolo maya: la speranza nella conversione dell’essere umano in un essere illuminato, fiorito, e nell’abolizione del concetto maschilista di patria attraverso la nascita di una matria. L’argomento del 13 baktun per loro e’ molto importante. I maya fanno costantemente delle premonizioni, ogni giorno, ogni mese, ogni 52 anni. Il fine di questi rituali è il contatto con la madre terra, il ringraziarla del mais, della felicità, della vita. I rituali maya hanno sempre a che vedere con il cosmo, erano grandi astronomi, attribuivano anima a tutti gli elementi cosmici. Il “chulel”, l’anima secondo loro, esiste sin dal momento della creazione, essendo questa un risultato dell’amore. Questo processo viene detto “sacol huitol”.

 A livello politico, la loro compagnia non ha mai avuto grandi problemi, nonostante appoggino apertamente Marcos e gli zapatisti, cosa che dovrebbero fare tutti i popoli coscienti della terra. In compenso non hanno mai avuto finanziamenti.

Si finanziano quasi sempre vincendo premi nazionali e internazionali, si sono esibiti in Canada, Giappone e Stati Uniti. Francisco mi spiega che il 21 dicembre 2012 i pianeti torneranno alla posizione di 5125 anni fà. Questo per gli antichi maya rappresenta un giro completo del cosmo allora conosciuto. Da qui nasce la famosa premonizione, scritta nel libro sacro del “chilam balam”. La loro compagnia il 21-12 reciterà nelle rovine di Palenque, a Toninà, dove verrà posizionata la pietra che rappresenta il cambio di secolo (katun), e verrà espressa la speranza in una nuova umanità, creativa, cosciente e illuminata che prenderà il ruolo di guardiana della terra. Infatti questo cambio positivo che ci si augurà dovrà venire da noi, la catastrofe che si è prevista 5200 anni fà la sta causando l’essere umano, dice Francisco, se vogliamo che il mondo cada definitivamente nel caos in pochi anni, ci stiamo riuscendo, il “chilam balam” premonizza tutto ciò, ma è l’uomo che lo permette, ed è per questo che in questa occasione l’uomo non può fallire. 

Francisco mi invita ad una riflessione: l’essere umano è una delle cose più brutte sulla faccia del pianeta, è puzzolente, ma la terra, inquanto figli, ci vuole bene e ci protegge, anche se noi la trattiamo come la gallina delle uova d’oro.

Francisco si dice molto ottimista, dice che è questo che lo fa vivere ed è ciò che comunicano con il loro spettacolo, speranzosi che il pubblico percepisca il messaggio. 

I bambini lo fanno, ma con gli adulti è più difficile, soprattutto far sì che lo comprendano con il cuore, e non con la testa. Molte persone stanno venendo in Messico per vivere questo evento. Ci sono molti ciarlatani, venditori di fumo, eventi superficiali dedicati solo a fare spendere il più possibile, ma in una società di consumo è concepibile. La cosa importante è che l’umanità si sta svegliando e vuole questo cambio. Con le ingiustizie di questo mondo non si può essere felici se non per ribellione. 

L’artista mi lascia dicendo che con la buona educazione e la buona alimentazione potremo costruire un mondo migliore.

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2 Responses to KATUN 13 AJAU PROFECIAS MAYAS AL 2012 (intervista a Francisco Alvarez)

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  2. alleg says:

    fiducia piena!

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